È arrivato il grande giorno. Ore 7 ritrovo al Mah,Boh. Passiamo a prendere Nicola e Claudio e partiamo con destinazione Modena. Chiara alla guida, Martina navigatrice e addetta alle vettovaglie; completano il sestetto Marzia ed io.
Il motivo di questo viaggio è quello di portare alla sede dell’Arci i nostri dipinti: quattro quadri trasferiti su lastra di alluminio per essere esposti in mostra all’interno delle iniziative della settimana della salute mentale del Màt. A Modena ci aspetta il direttore dottor Vito D’Anza, che è uno dei relatori della serie di conferenze che si tiene presso il Palazzo dei musei.
L’emozione è palpabile e il viaggio diventa una piccola avventura. Siamo stati fortunati a partecipare a questa missione, che è per noi una terapia alternativa all’uso dei farmaci che siamo costretti ad assumere. Sì, anche un viaggio in compagnia può diventare terapeutico e aiutare il nostro disagio emotivo stando in compagnia e sentirsi utili per una causa comune. Bisogna ammettere che siamo proprio dei privilegiati, potendo accedere alle tante iniziative del C.S.M. di Montecatini, che ha avuto la lungimiranza ed il coraggio di mettere sul piatto delle possibilità molte attività a sostegno delle persone che soffrono di un disagio mal interpretato dalle persone comuni, che tendono a stare a distanza con molta diffidenza e tanti luoghi comuni.
Dopo tante risate e racconti dei ricordi all’ArtLab al MahBoh, finalmente arriviamo a destinazione per seguire una conferenza con interventi molto interessanti sul pianeta del disagio mentale. Anche il nostro direttore interviene con un bel discorso che apre molte luci sulla situazione attuale e sulle problematiche della gestione dei servizi agli utenti e ai familiari. Seguono poi altri contributi, sia in presenza che da remoto, per evidenti necessità in tempo di Covid.
Salutiamo tutti e andiamo alla sede dell’Arci a montare la mostra dei nostri quadri. Saliamo sul pulmino e in un lampo siamo al lavoro per attaccare le opere che rimarranno in questo luogo per tutto il periodo della manifestazione. Alla fine il risultato sembra buono e sinceramente ci sentiamo orgogliosi. Ce ne andiamo dandoci appuntamento per l’apericena proprio qui per il tardo pomeriggio.
E ora che facciamo? Andiamo all’hotel così portiamo le valige e troviamo un posto per il pranzo. La scelta del luogo dove mangiare è subito un problema per questione di gusti diversi e allora ci dividiamo in tre gruppi: uno per un panino, l’altro per il cinese e l’ultimo per il kebab. Marzia ci sorprende tutti dopo aver svaligiato la rosticceria cinese, prendendo un po’ di tutto e certamente cibo non dietetico. Vedremo se ce la farà a digerire tutto…
Il nostro hotel è a due passi da Piazza Grande, dove nel pomeriggio è in programma una serie di interventi e dibattiti sulla salute mentale, con personaggi di spicco venuti perfino dal ministero. Ci regalano una mascherina gialla con il logo del Màt e ci sediamo ad ascoltare i vari discorsi dal palco.
Modena è davvero una bella città e la giornata di sole ci aiuta ancora di più ad apprezzarla. Le persone sono in giro per una passeggiata o un drink ai tanti bar che ci sono. Si vede proprio che qui se la sanno godere la vita, nonostante le restrizioni imposte dalla pandemia.
Il tempo sembra non passare mai e questo clima goliardico e impegnato ci fa proprio bene. Può sembrare strano, ma anche vivere così questi momenti di aggregazione costituisce una sorta di cura alternativa, un modo per sentirci uniti e anche importanti: un modo per accrescere l’autostima e la fiducia in sé stessi. Chiara e Martina si fanno in quattro perché le ore trascorrino serene e senza intoppi: sono sempre presenti e anche loro hanno fatto combriccola con noi così da ridurre il divario paziente-operatore.
La sera andiamo all’apericena al centro sociale dell’Arci e ascoltiamo un po’ di musica facendo quattro chiacchiere e qualche scherzo. Poi andiamo a cena tutti insieme con il dottor D’Anza per mangiare qualche specialità locale.
La notte è tutto un programma. Claudio, Nicola ed io siamo alloggiati in una camera a tre e i due, forse per pigrizia, si addormentano tutti vestiti, ma tutto fila liscio fino al mattino. Colazione abbondante e poi fuori per una visita a piedi della città, passando da un mercatino alimentare dove acquistiamo mortadella dop e tante altre leccornie da portare a casa. Purtroppo si è fatta l’ora per tornare a casa e così riprendiamo il cammino verso il Mah,Boh con il nostro inseparabile pulmino e sempre con tanta allegria, ricordando i momenti di questa indimenticabile gita. È buio e siamo arrivati senza intoppi al punto di partenza sperando di poter replicare presto questa bella esperienza.
La nostra piccola grande avventura è finita. Siamo tornati carichi di entusiasmo e più ricchi dentro al nostro animo, troppo spesso turbato. Il viaggio è stato un vero toccasana per noi che viviamo di emozioni, attorcigliati in un disagio mentale che è il cruccio della nostra vita.
Un’esperienza, ripeto, terapeutica che vale un miliardo di pasticche.
A Modena ci siamo davvero divertiti da Màt.
Marco Riccomini