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1978 – 2018. I giorni della 180

 

Il 13 maggio 2018 ricorre il quarantesimo anniversario della legge 180/1978, detta legge Basaglia, da cui si è esteso a tutta Italia quel processo riformatore originato negli ospedali psichiatrici di Gorizia e Parma e culminato con la chiusura del “San Giovanni di Trieste”, nel 1977. Serviranno oltre 20 anni per completare la chiusura dei manicomi in Italia. Questa legge non voleva sancire la scomparsa del disagio psichico in Italia, dirà Franca Ongaro, moglie di Basaglia, ma stabilire che in Italia non si dovrà rispondere mai più al disagio psichico con l’internamento e la segregazione. Già, perché se una persona, spesso grazie solo alla firma di un medico, poteva subire un internamento per 15, 20, 30 anni, di segregazione stiamo parlando.

Di fatto questa legge ha modernizzato l’impostazione clinica dell’assistenza psichiatrica, instaurando rapporti umani rinnovati con il personale e la società, riconoscendo appieno i diritti e la necessità di una vita di qualità dei pazienti, seguiti e curati da strutture territoriali. Oggi la Salute Mentale si può avvalere di Centri di Salute Mentale accoglienti, di molti reparti di psichiatria, tra cui l’Ospedale di Pescia, in cui le persone non possono essere legate, dell’abitare e del lavoro come strumenti di cura e di progetti condivisi con il territorio rivolti all’inclusione sociale.

In Valdinievole sono state promosse diverse iniziative, nel fine settimana del 12 e 13 maggio, per celebrare il quarantesimo anniversario della riforma Basaglia, alle quali seguirà un calendario di incontri al Mah, Boh! dalla prima settimana di giugno.

Il 12 maggio, presso il PalaVinci di Montecatini Terme, si è svolta la terza edizione del VolleYnsieme, spostata per l’occasione proprio in prossimità dell’anniversario della legge Basaglia. Questa volley marathon, a cura di Renato Russo e della ASD Pieve Volley, in collaborazione con il Mah, Boh!, il CSI -- Centro Sportivo Italiano e ARTICS -- Associazione Regionale Toscana Inclusione Cultura e Sport ha l’obiettivo di portare sullo stesso rettangolo di gioco giovani atlete e atleti, sportivi amatoriali, utenti dei gruppi sportivi promossi dai servizi di salute mentale, familiari e chiunque voglia cimentarsi nella pallavolo. Attraverso questa giornata di sport si intende ribadire il concetto che le diversità sono una ricchezza e che si deve contrastare ogni forma di esclusione sociale. Quest’anno il VolleYnsieme è riuscito a raccogliere le adesioni delle società sportive Pallavolo Delfino Pescia, Pallavolo Monsummano, Unione Pallavolo Valdinievole di Buggiano, Volley Vaiano, Polisportiva La Giostra Pistoia, G&B Fucecchio, oltre ovviamente ai gruppi del Pieve Volley.

Il 13 maggio l’associazione di utenti Rosa Spina, in collaborazione con le altre associazioni del Mah, Boh!, ha organizzato un flash-mob in Piazza del Popolo a Montecatini, esponendo al pubblico una riproduzione in scala ridotta del celebre “Marco Cavallo” costruito nel manicomio di Trieste da artisti e pazienti nel 1973 e divenuto icona della lotta a favore della chiusura dei manicomi. La copia del Marco Cavallo è stata ideata e costruita all’interno dell’ArtLab del Mah, Boh!, laboratorio artistico a cura di Martina Brizzi, psicologa volontaria dell’associazione dei familiari Albatros.  Durante la manifestazione i partecipanti hanno spiegato al pubblico il valore simbolico di Marco Cavallo e recitato un brano della poetessa Alda Merini, che conobbe l’esperienza dell’internamento negli ospedali psichiatrici.

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